WhatsApp: un’applicazione in continua crescita ed evoluzione


Chi di voi non ha WhatsApp installato sul proprio smartphone? Ormai chiunque utilizza la app di messaggistica che conta più di un miliardo di download in 180 paesi e che non finisce mai di stupire introducendo funzionalità e novità divertenti ad ogni aggiornamento (per saperne di più su altri progetti: WhatsApp: le ultime novità in arrivo.) Ad esempio, uno degli aspetti più utili dell’ultimo update lanciato a luglio 2017 riguarda la possibilità di formattare il testo nelle proprie chat utilizzando grassetto e corsivo. Sembra una banalità a prima impressione ma si rivela particolarmente utile soprattutto per coloro (e sono in molti!) che usano l’applicazione a livello lavorativo; poter inviare testi formattati permette al destinatario di apprendere i contenuti del messaggio con maggiore chiarezza ed ordine. Lo stesso aggiornamento dello scorso mese ha introdotto anche la possibilità di inviare qualsiasi tipo di documento e di utilizzare la ricerca per trovare in un attimo la emoji che si vuole inviare.

Se queste a molti potranno sembrare piccole novità, saranno sicuramente in tanti d’accordo con noi nel pensare che WhatsApp Payments sia una funzionalità particolarmente innovativa soprattuto nel mondo del business.

Di cosa si tratta?
A quanto pare la nuova versione beta dell’applicazione WhatsApp 2.17.29 scaricabile attraverso il Google Play Beta Program (riservato ai beta testers, ossia a coloro che provano le funzioni di una app prima che vengano rese pubbliche) introduce WhatsApp Payments, un sistema di pagamento utilizzabile dagli utenti.

Le informazioni trapelate al momento sono ancora poche ma sembra trattarsi di un metodo con il quale è permesso agli utilizzatori dell’applicazione trasferire denaro per mezzo del sistema UPI (Unified Payments Interface), da banca a banca. Questa funzionalità trasformerebbe, o meglio, amplierebbe, il fine ultimo di WhatsApp: gli utenti in questo modo, infatti, oltre a scambiarsi messaggi, foto, video, emoji e documenti potranno anche inviarsi denaro tra di loro.

Sono in molti in rete a definire questa funzionalità “poco originale” accusando WhatsApp di copiare sempre di più WeChat che in Cina offre già un servizio di questo genere. Molti, poi, sono anche quelli che puntano il dito contro Zuckerberg accusandolo di introdurre esclusivamente novità che portano a lui particolari guadagni (in questo caso si prevede una percentuale di commissione sul trasferimento di denaro in grado di aumentare ancora di più le entrate). Certo è che la potenza di questa applicazione è unica nel suo genere; se WhatsApp introducesse realmente per tutti uno strumento dedicato ai pagamenti (a quanto pare molto simile all’ormai testato PayPal – Conosciamo meglio PayPal) completerebbe il suo aggiornamento in chiave business.